per raccogliere e analizzare tutte le informazioni necessarie sui cespiti da censire (visure catastali, documenti d’acquisto, inventari, sopralluoghi) identificando i beni su cui l’Ente esercita un’effettiva proprietà, come previsto dall’ITAS 4 e dagli standard IPSAS o sulle quali l’Ente esercita il controllo (beni in concessione).

per avere una dimensione corretta del valore del patrimonio, applicando quanto previsto dagli ITAS (4, 5) e dal quadro concettuale individuando il criterio di valutazione più appropriato in funzione della natura e delle caratteristiche del bene.

fondamentale per allineare il valore residuo dei beni con quanto riportato nei bilanci valutandone tutti i costi sostenuti successivamente all’acquisizione del bene che ne hanno determinato un incremento della vita utile del bene.

tramite attività annuali quali inserimento di tutti i beni acquistati nell’anno, rilevazione contabile dei movimenti, valutazione dei SAL, capitalizzazione del lavoro di manutenzione straordinaria etc…

secondo il nuovo piano dei conti unico prodotto dalla RGS che introduce alcune differenze rispetto al D.Lgs. 118/2011, tra cui la novità delle attività biologiche.

necessari per l’implementazione dell’ITAS 4, a supporto delle fasi di rilevazione, valutazione ed esposizione delle informazioni nei relativi prospetti.

tramite la creazione di un fondo per ciascun bene, con individuazione del metodo più idoneo, secondo quanto previsto dall’ITAS 4 e 5. Tutte le scelte saranno documentate nella nota integrativa.

con tutte le informazioni relative alle immobilizzazioni materiali, come previsto dai paragrafi dell’ITAS 4.

consultabile e aggiornabile tramite lo strumento software, che rimarrà attivo per sei mesi dalla conclusione delle
attività. L’Ente potrà successivamente acquistare la licenza d’uso o, a proprie spese, importarla nel sistema informatico in uso.

prevista dalla normativa vigente in riferimento alle immobilizzazioni materiali.

attestante gli aspetti giuridici, tecnici ed economici-contabili.